Anche il consulente SEO può piangere: hai capito a cosa mi sto riferendo?

Non saranno state proprio lacrime, quelle dei presenti alla conferenza stampa del 26 settembre 2013 indetta da Google per i sui 15 anni, ma un brivido sarà corso lungo parecchie schiene.

Gli addetti ai lavori hanno infatti scoperto in quel contesto che da circa un mese svolazzava in giro per il web il coloratissimo Google Hummingbird, il nuovo algoritmo di ricerca, forse il più importante update degli ultimi tempi. Ma facciamo un passo indietro…

Cos’è un algoritmo?

È un processo informatico che attraverso delle formule trova la risposta alle nostre domande, utilizzando una serie di indizi. Queste formule vengono continuamente aggiornate e migliorate per venire incontro agli utenti.

Però se ad esempio l’algoritmo Caffeine aveva permesso un’espansione dell’indice ed un’indicizzazione quasi in tempo reale, il Colibrì succitato, dovrebbe essere in grado di risolvere i problemi di qualità creati da Caffeine:  la sua sarà una ricerca conversazionale e potrà fare degli interessanti accostamenti. Se cercassi “Cosa fa un consulente seo?” e poi aggiungessi “È il lavoro del futuro?”

Google saprebbe già a cosa faccio riferimento!

Insomma, ne è passato di tempo da quando Massimo Marchiori creava HyperSearch, un motore di ricerca su cui si basa l’algoritmo originario di Google…adesso i fattori e le variabili sono sempre di più, e la SEO si sta trasformando nella magnifica ossessione di quanti vorrebbero apparire al primo posto nella SERP.

Certo che conoscendo l’effettiva formulazione dell’algoritmo sarebbe più facile scalare le vette virtuali della notorietà…ma esso resta un mistero gelosamente custodito, al pari della formula della Coca-Cola e della quantità di energia elettrica necessaria ad illuminare per una sera Paola Ferrari.

Ma alla fine cosa devono temere i consulenti SEO e gli Editori? Fondamentalmente, se trattano contenuti originali e interessanti, niente. Inoltre essendo trascorso più di un mese tra l’effettiva sostituzione dell’algoritmo e la dichiarazione della stessa, eventuali perdite di posizioni si sarebbero dovute già evidenziare.

Resta importante prestare attenzione ad una serie di criticità…per prima cosa appunto i segnali sociali: più si è condivisi e meglio è (affermazione d’altronde abbastanza lapalissiana), bisogna avere la capacità di attrarre link di qualità e non dimenticare mai di mettere la parola chiave nel titolo.

Sarà sufficiente nella grande corsa alla visibilità? Ai posteri l’ardua sentenza… certo è che se il Faust di Goethe fosse stato un nostro contemporaneo, l’anima al diavolo l’avrebbe ceduta sì, ma solo in cambio di un buon piazzamento sui motori di ricerca!

Un buon consulente seo riesce a vincere ogni serp. Il tempo, la costanza ed una serie di attività positive sul sito possono fare la differenza sul lungo termine anche su serp complicate.